Elena Franco, architetta ed esperta di politiche integrate, racconta (qui) contenuti ed obiettivi del Bando Borghi (Missione 1 del Pnrr) un programma di finanziamento alquanto consistente pari a 1.020 milioni di euro ed è suddiviso in due linee d’intervento: la Linea A dedicata a Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei Borghi a rischio abbandono e abbandonati, con una dotazione finanziaria di 420 milioni di euro, e la Linea B, dedicata a Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale, con una dotazione finanziaria complessiva di 580 milioni di euro.

I problemi riguardano anche la non chiara definizione di “borgo” e soprattutto il meccanismo del bando che ha finito per favorire i territori con più risorse anche progettuali.

Come sottolinea Elena Franco questo piano “deve avere per obiettivo la ricomposizione delle tensioni fra quotidianità ed eccezionalità, per trovare modalità di sviluppo culturale, economico, sociale e ambientale che siano attuabili nei tempi che il PNRR impone, ma sostenibili in un orizzonte lungo”.

Il problema più impellente è la sostenibilità amministrativa di progetti complessi che ora sono sulle spalle di comuni con meno di 5mila abitanti. Nel biennio 2023-24 dovranno essere spesi 500 milioni di euro per il Piano di Attrattività dei Borghi, in pratica la metà di tutto quanto stanziato, oltre a quanto previsto per lo sviluppo delle Green Communities.

Sarà importante prendere in considerazione nel prossimo futuro tutti quei progetti che non sono stati accolti in queste linee di finanziamento e costituiscono un “atlante della domanda” di riparazione alle diseguaglianze territoriali a cui rispondere

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