Tagliati dal Pnrr i 300 milioni stanziati nel novembre del 2021 e dedicati alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per i quali era già stata pubblicata la graduatoria definitiva di ammissione al finanziamento degli enti locali.
“E’ inconcepibile che la cancellazione del più grande investimento su questi beni pubblici degli ultimi 40 anni sia avvenuto così velocemente – scrive Libera in una nota – soldi che sarebbero diventati asili nido, centri antiviolenza, presidi di mutualismo e legalità in territori colpiti dalla violenza mafiosa. Una scelta sbagliata che penalizza tutte quelle Amministrazioni comunali che in questi mesi hanno progettato, impiegato risorse pubbliche e attivato manifestazioni di interesse con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e improvvisamente, si trovano senza risorse previste per trasformare il tesoro dei boss in beni pubblici per la comunità”.