La proroga al 31 dicembre 2025 dello “scudo erariale” per gli amministratori pubblici è illegittima e mette a rischio l’intera gestione dei fondi pubblici, non solo di quelli del Pnrr. Secondo il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, “attraverso situazioni propizie alla dispersione delle risorse pubbliche” si possa anche creare “un clima favorevole per l’infiltrazione della criminalità organizzata”. Paola Briguori, presidente dell’Associazione Magistrati della Corte dei Conti, concorda sulla necessità di una riforma strutturata sulla responsabilità erariale e di norme più snelle sull’attività amministrativa. Tuttavia, non vi può essere una disciplina che introdurrebbe aree di impunità nella gestione di quelle risorse per le quali l’Europa ci chiederà conto. La proroga al 2025 della norma voluta dal governo Conte (e che scadrebbe al 30 giugno di quest’anno) per far procedere con maggiore speditezza l’avvio del Pnrr, superando la “paura della firma” di funzionari e amministratori pubblici, era stata prevista in un primo momento nel decreto Milleproroghe, poi non venne inserita. Adesso il governo studia un nuovo decreto per confermarla. Fonte qui
Condividi: